Cub,
Sgb, SI Cobas, Usi-AIT, Slai Cobas hanno
indetto lo sciopero generale per il 27
ottobre per
contrastare e respingere l'attacco portato dal governo e dai padroni
contro i lavoratori, i ceti popolari e i pensionati e per :
- - Abolire le disuguaglianze salariali, sociali, economiche, di genere e quelle nei confronti degli immigrati.
- - Forti aumenti salariali, riduzione generalizzata dell'orario di lavoro e investimenti pubblici per ambiente e territorio.
- - Pensione a 60 anni o con 35 anni di contributi. Abolire la legge Fornero
- - Fermare le privatizzazioni e le liberalizzazioni.
- - Garantire il diritto universale alla salute, all'abitare, alla scuola, alla mobilità pubblica e tutele reali di reddito per i disoccupati.
- - Difendere il diritto di sciopero con l'abolizione delle leggi che lo vincolano.
- - Rigettare l'accordo truffa del 10 gennaio 2014 sulla rappresentanza.
- - Contrastare ogni tipo di guerra e le spese militari.
Il nostro è
un mondo di disuguaglianze che continuano a crescere. Lo stiamo
vivendo sulla nostra pelle e diventano ogni giorno meno sostenibili e
mettono ormai in discussione lo stesso diritto all’alimentazione,
alla salute, alla casa ecc.
La ricchezza
della metà più povera della popolazione mondiale è diminuita dal
2010 al 2015 di mille miliardi di dollari. La metà più povera ha
perso ben il 38% .
Dov’è
finita quella ricchezza? La metà (500 miliardi di dollari) è
passata nelle tasche dei 62 più ricchi al mondo (53 uomini e 9
donne) che detengono una ricchezza totale di 1.700 miliardi di
dollari (quanto il pil italiano), cresce la polarizzazione della
distribuzione dei redditi e la sofferenza sociale.
L'aumento
delle disuguaglianze è il prodotto della divisione della società in
classi, tra sfruttatori e sfruttati. I padroni usano la crisi per
ricattare i lavoratori e attaccare le conquiste ottenute in anni di
lotta e rilanciare i profitti.
Le politiche
liberiste, e le delocalizzazione verso i paesi a basso costo sono un
aspetto di questo attacco: o rinunciare alle conquiste o perdere il
lavoro. Solo la ripresa della lotta di classe può difendere le
condizioni di lavoro e il salario e invertire la tendenza contro
questo sistema.
In Italia i
dati sono ancora più pesanti, il tasso di disoccupazione è
dell'11,3% quella giovanile è al 21% con punte al Sud del 56,3% e la
povertà assoluta tocca oltre 5 milione di persone
Per questa
battaglia non partiamo da zero.
Lo sciopero
del 16 giugno indetto da Cub, Sgb, Si Cobas, Usi-ait, Slai Cobas e, a
livello locale da organismi di base, per l’intero comparto del
trasporto pubblico e privato contro le privatizzazioni in unità con
i lavoratori del settore della logistica, dove il trasporto delle
merci utilizza in forma massiccia il supersfruttamento della
manodopera immigrata, è stato un grande successo per la importante
risposta data dalle singole organizzazioni.
Un fatto
ancor più significativo è rappresentato dall’adesione di tanti
altri lavoratori che, aldilà dell’appartenenza sindacale,
hanno colto l’occasione dello sciopero per manifestare il proprio
malessere e il proprio dissenso verso le politiche economiche e
sociali del governo.
La
massiccia adesione ha dato fastidio a chi Governa, ai poteri forti e
ai sindacati compiacenti,che
invece di cogliere il malessere sociale montante, pensano di limitare
ulteriormente il diritto di sciopero già pesantemente messo in
discussione nel pubblico impiego e nei servizi pubblici in genere.
L'urgenza
della mobilitazione è resa ancora più evidente dalla nascita in
questi anni di grandi movimenti di lotta in tutto il
mondo per il salario per i diritti e per la libertà.
Ciò ci
conferma che esiste una diffusa disponibilità a lottare per
cambiare questo modello di società che succhia profitti dal lavoro e
favorisce la creazione di soldi tramite soldi senza neanche passare
dalla produzione di merci. Disponibilità non raccolta, anzi
soffocata e tradita da chi, da tempo, ha abbandonato la difesa dei
lavoratori e delle classi popolari
Ciò ci porta
a lanciare ed organizzare nel paese un vero sciopero generale in
autunno su precisi obiettivi che segnino una svolta nel conflitto
contro le politiche imposte ai lavoratori e ai ceti popolari e contro
un uso crescente di strumenti repressivi.
Uno sciopero
che non sia dei soli proponenti ma che coinvolga nuovi soggetti
singoli e collettivi che condividano l’analisi e le proposte e
disponibili eventualmente ad arricchirle con proprie indicazioni.
Noi lavoriamo
per costruire una nuova stagione di lotta e mobilitazione che
coinvolga tutti i lavoratori, le lavoratrici, i ceti più poveri
della popolazione, quanti sono impegnati nel conflitto sociale, per
rivendicare l'uguaglianza e la libertà come diritti universali, per
cambiare questa società e per esprimere tutto il nostro
dissenso verso le politiche borghesi.
A questo
scopo si propone un’Assemblea Nazionale per il 23 Settembre aperta
a tutti per discutere l’iniziativa, gli obiettivi e l’avvio della
discussione in tutti i territori per la costruzione e la
realizzazione dello sciopero generale.
Milano,
27.7.2017
Puoi
dire la tua ed aderire all’appello scrivendo a
scioperogenerale27ottobre@gmail.com
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