giovedì 28 settembre 2017

Lotta di classe: APPELLO AI MOVIMENTI, LAVORATORI, PENSIONATI, STUDENTI, DISOCCUPATI, PRECARI E A QUANTI SUBISCONO LA CRISI E VOGLIONO REAGIRE:

Cub, Sgb, SI Cobas, Usi-AIT, Slai Cobas hanno indetto lo sciopero generale per il 27 ottobre per contrastare e respingere l'attacco portato dal governo e dai padroni contro i lavoratori, i ceti popolari e i pensionati e per :
  • Abolire le disuguaglianze salariali, sociali, economiche, di genere e quelle nei confronti degli immigrati.
  • Forti aumenti salariali, riduzione generalizzata dell'orario di lavoro e investimenti pubblici per ambiente e territorio.
  • Pensione a 60 anni o con 35 anni di contributi. Abolire la legge Fornero
  • Fermare le privatizzazioni e le liberalizzazioni.
  • Garantire il diritto universale alla salute, all'abitare, alla scuola, alla mobilità pubblica e tutele reali di reddito per i disoccupati.
  • Difendere  il diritto di sciopero con l'abolizione delle leggi che lo vincolano.
  • Rigettare l'accordo truffa del 10 gennaio 2014 sulla rappresentanza.
  • Contrastare ogni tipo di guerra e le spese militari.
Il nostro è un mondo di disuguaglianze che continuano a crescere. Lo stiamo vivendo sulla nostra pelle e diventano ogni giorno meno sostenibili e mettono ormai in discussione lo stesso diritto all’alimentazione, alla salute, alla casa ecc.
La ricchezza della metà più povera della popolazione mondiale è diminuita dal 2010 al 2015 di mille miliardi di dollari. La metà più povera ha perso ben il 38% .
Dov’è finita quella ricchezza? La metà (500 miliardi di dollari) è passata nelle tasche dei 62 più ricchi al mondo (53 uomini e 9 donne) che detengono una ricchezza totale di 1.700 miliardi di dollari (quanto il pil italiano), cresce la polarizzazione della distribuzione dei redditi  e la sofferenza sociale.
L'aumento delle disuguaglianze è il prodotto della divisione della società in classi, tra sfruttatori e sfruttati. I padroni usano la crisi per ricattare i lavoratori e attaccare le conquiste ottenute in anni di lotta e rilanciare i profitti.
Le politiche liberiste, e le delocalizzazione verso i paesi a basso costo sono un aspetto di questo attacco: o rinunciare alle conquiste o perdere il lavoro. Solo la ripresa della lotta di classe può difendere le condizioni di lavoro e il salario e invertire la tendenza contro questo sistema.
In Italia i dati sono ancora più pesanti, il tasso di disoccupazione è dell'11,3% quella giovanile è al 21% con punte al Sud del 56,3% e la povertà assoluta tocca oltre 5 milione di persone
Per questa battaglia non partiamo da zero.
Lo sciopero del 16 giugno indetto da Cub, Sgb, Si Cobas, Usi-ait, Slai Cobas e, a livello locale da organismi di base, per l’intero comparto del trasporto pubblico e privato contro le privatizzazioni in unità con i lavoratori del settore della logistica, dove il trasporto delle merci utilizza in forma massiccia il supersfruttamento della manodopera immigrata, è stato un grande successo per la importante risposta data dalle singole organizzazioni.
Un fatto ancor più significativo è rappresentato dall’adesione di tanti altri lavoratori  che, aldilà dell’appartenenza sindacale, hanno colto l’occasione dello sciopero per manifestare il proprio malessere e il proprio dissenso verso le politiche economiche e sociali del governo.
La massiccia adesione ha dato fastidio a chi Governa, ai poteri forti e ai sindacati compiacenti,che invece di cogliere il malessere sociale montante, pensano di limitare ulteriormente il diritto di sciopero già pesantemente messo in discussione nel pubblico impiego e nei servizi pubblici in genere.
L'urgenza della mobilitazione è resa ancora più evidente dalla nascita in questi anni di   grandi movimenti di lotta in tutto il mondo per il salario per i diritti e per la libertà.
Ciò ci conferma che esiste una diffusa disponibilità  a lottare per cambiare questo modello di società che succhia profitti dal lavoro e favorisce la creazione di soldi tramite soldi senza neanche passare dalla produzione di merci. Disponibilità non raccolta, anzi soffocata e tradita da chi, da tempo, ha abbandonato la difesa dei lavoratori e delle classi popolari
Ciò ci porta a lanciare ed organizzare nel paese un vero sciopero generale in autunno su precisi obiettivi che segnino una svolta nel conflitto contro le politiche imposte ai lavoratori e ai ceti popolari e contro un uso crescente di strumenti repressivi.
Uno sciopero che non sia dei soli proponenti ma che coinvolga nuovi soggetti singoli e collettivi che condividano l’analisi e le proposte e disponibili eventualmente ad arricchirle con proprie indicazioni.
Noi lavoriamo per costruire una nuova stagione di lotta e mobilitazione che coinvolga tutti i lavoratori, le lavoratrici, i ceti più poveri della popolazione, quanti sono impegnati nel conflitto sociale, per rivendicare l'uguaglianza e la libertà come diritti universali, per cambiare questa società e per esprimere tutto il nostro dissenso verso le politiche borghesi.
A questo scopo si propone un’Assemblea Nazionale per il 23 Settembre aperta a tutti per discutere l’iniziativa, gli obiettivi e l’avvio della discussione in tutti i territori per la costruzione e la realizzazione dello sciopero generale.
Milano, 27.7.2017

Puoi dire la tua ed aderire all’appello scrivendo a  scioperogenerale27ottobre@gmail.com


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